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Prima esperienza / parte seconda

Ecco la seconda parte ma vi avviso subito che c\'e ne sarà una terza!!!

Non nego che le mie gambe a quella affermazione un po’cedettero, sicuramente non mi sarei mai aspettata ne un approccio cosi diretto e neanche che si arrivasse a parlare di sesso; credevo, o almeno volevo credere, che il gioco finisse li tra qualche sguardo, due battute e una strusciatina, ora la cosa si faceva tremendamente seria; volevo veramente fare sesso con un ragazzo di colore appena conosciuto mettendo dentro anche il non piccolo particolare che ero sposata? La risposta, ne in un verso ne nell’altro non era così automatica.
Mi girai verso di lui, dovevo essere rossa come un peperone perché sentivo la mia faccia avvampare e balbettai un banalissimo “no, non posso sono sposata” lasci li la collana e poi praticamente scappai via.
Arrivata a casa mi rinfilai in bagno e immediatamente sotto la doccia, avevo bisogno di una buona lavata che magari mi aiutasse e cancellare tutto ciò che era successo, ma non sempre basta un po’ di acqua e sapone per dimenticare. In ogni caso mi aiutò a rilassarmi e farmi tornare più lucida facendo si che la mia parte più razionale prendesse il sopravvento è nel mio cervello si stampasse un enorme no a quella proposta che per me aveva avuto la forza di un ceffone in piena faccia.
La serata passò tranquillamente, mio marito era rientrato, avevamo cenato con i nostri amici e per finire avevamo fatto anche una capatina al mercato, che vista l’ora era pieno di gente, e quindi mi fu facile evitare la bancarella di Fatim. I problemi, però, riemersero nella notte quando la mia fantasia poté galoppare ibera dagli steccati della razionalità, così mentre mi immaginavo cosa si poteva fare con il bel e ben dotato Fatim, una parte della mia mente pensava a come poterlo realizzare mentre l’ altra interveniva sempre con il suo no, soltanto che mentre la notte avanzava e le ore passavano il no diventava sempre più fioco e debole e così mi ritrovai la mattina con una nuova risoluzione.
Alle otto ero già in piedi, mio marito ancora dormiva stanco della gita e direi anche dal vino che i suoi amici gli avevano fatto bere durante la serata, mi vesti e usci di casa senza neanche aver fatto colazione anche perché lo stomaco era ormai serrato.
Giunsi, che il mercato non era ancora aperto sempre più impaziente andai al bar cercando di bere un caffè, poi finalmente lo vidi che era arrivato a sistemare la sua bancarella. Buttai giù quello che restava del caffè maledicendo il fatto che non fosse niente di più forte e uscii.
Andai da lui, e tutto d’un fiato gli dissi “Questo pomeriggio alle tre alla pista dietro le terme” lui senza neanche alzare lo sguardo dal suo banco mi disse “Ok” e lo lasciai.
La pista in questione era una pista ciclabile che correva dietro lo stabilimento termale e vicino al greto di un fiume, sapevo che era una zona tranquilla perché nei giorni passati ero andata li a correre e non avevo mai trovato nessuno, quindi avevo pensato che fosse il posto ideale l’ora poi era quella più morta di tutta la giornata.
Alle due e mezza ero già li, mio marito non fece più di tanto caso alla mia uscita perché è abituato a vedermi uscire a tutte le ore per andare a correre.
Iniziai un po’a correre per scaricare la tensione e anche perché la maglietta doveva tornare almeno un po’sudata!
Stavo tornando dal mio secondo giro e lo vidi li appoggiato alla sua macchina, l cuore ormai mi andava a mille e non sicuramente per i due giri di corsa mi guardai in giro e per fortuna non ci vedeva anima viva.
Mi fermai davanti a lui, portava una semplice canotta rossa dei pantaloni leggeri in tela e infradito, che facevano risaltare tutto ciò che c’era di selvaggio e primitivo in lui, ora riflettendoci posso dire che in quel momento mi sentivo dominata da lui.
“Monta” mi disse senza neanche salutarmi “conosco io il posto giusto”
“Ma non è lontano; cioè volevo dire non dobbiamo andare per la strada insomma non ci vede nessuno giusto?” risposi io un po’balbettando. “Non ti preoccupare non è la prima volta che vengo a scopare da queste parti e conosco il posto adatto, ora monta che non credo abbiamo molto tempo giusto?” Così mi ritrovi seduta accanto a lui mentre viaggiavamo a lato del il greto del fiume fino a raggiungere un piazzolina circondata dalla vegetazione.
 
BELLISSIMA ESPERIENZA.....ti prego scrivici la terza parte prima ke puoi
 

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