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l'iniziazione di Alessia - parte 1

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Lei era Alessia

Gran bella ragazza,
ed io ero il suo primo ragazzo,
aveva 23 anni, e come spesso capita alle belle ragazze, aveva molti complessi,
e non aveva mai avuto il coraggio di avere un ragazzo e fare sesso,
si, era vergine.
O forse, non aveva mai trovato un ragazzo deciso come me.
Scopammo subito, dopo una settimana che eravamo insieme,
me lo ricorda ancora oggi, lei,
mi dice:
“sei incredibile, meno male che ho incontrato te e mi sono sbloccata, erano anni che ragazzi mi corteggiavano,
tante parole, romanticismo, ma nessuno mai deciso come te. Mi hai portato a casa tua, siamo andati in camera, e volevi fare sesso, mi baciavi, mi toccavi, non ho fatto in tempo a dire che forse non era il caso , non era il momento………..che ero già senza le mutande. Mi hai trasportato completamente, mi hai fatto fare quello che volevo ma avevo paura a chiedere. E per questo, grazie Rocket Boy.”

Si, rocket boy mi chiamava, nome dato dalla mia velocità nel coinvolgere lei e le donne in generale, senza molte premesse o raccontare poesie.

Ma cmq, oltre questa sua definizione, ci sono altre cose che sono successe. Dopo che ho preso la sua verginità.
Ed è qui che viene il bello.
Venne a trovarmi a Londra, dove vivevo.
Vivevo in un vero tugurio disgustoso, ma era gratis, quindi non potevo di certo lamentarmi.

Lo stato inglese mi pagava la stanza e mi dava soldi per la disoccupazione, lavoravo part time, sempre lavori di gran fatica,
quindi avevo un fisico scolpito, e sempre in tiro.
Lei venne da me, per 8 giorni, con il suo atteggiamento da ex verginella in vacanza dal suo ragazzo,
la sua idea era chiara, 8 giorni per fare tanta pratica con il cazzo,
iniziava a piacerle e tanto. E voleva sperimentare.

Le piaceva molto stare sopra e cavalcarmi l’uccello lentamente, godeva molto,
anche quando mi stava sopra, seduta sulla mia faccia, anzi molto di più,
le passai la lingua sulla fica mentre si sedeva sulla mia faccia,
e godeva veramente a livelli record,
così tanto che mi chiese di fermarmi, perché non voleva prendere il vizio e la faceva sentire strana.
Preferiva fare esperienza con il cazzo, e cosi’ ci mettemmo all’opera.

Ero proprio un suo giocattolo, in questa sua esperienza,
mi cavalcava piano, si legava i capelli, per poi scoglierseli con un rapido gesto,
si sentiva libera, si sentiva veramente troia, finalmente.
Aveva ancora timore del cazzo, infatti non le piaceva prenderlo in bocca, ma trovai un sistema avendo notato alcuni dettagli,
se le toccavo la fica, quel suo senso di repulsione spariva come per magia, e mi succhiava il cazzo avidamente,
era chiaro, era tutta fica, e quando godeva di fica, voleva avere qualcosa da fare.
Non aspettavo altro.
Le imposi delle regole, cambiamo posizione spesso, e ad ogni cambio posizione me lo doveva succhiare, altrimenti niente cazzo.
Il gioco la intimoriva, ma visto che passavo dalla sua fica, riusciva sempre a dare due forti boccate al mio cazzo duro ad ogni cambio posizione.
Quella volta ne cambiai veramente molte di posizioni, mi piaceva quando me lo prendeva in bocca,
solo che ad un certo punto, cambiando posizione, ero proprio arrapato, e me ne dimenticai,
fu lei a dirmi “ferma, aspetta, devo succhiartelo”, e me lo prese in bocca per poi fermarsi e dirmi “ecco, ora scopami”
Fantastico, la mia troia iniziava a preder vita.
Per me era ovvio che le piaceva succhiarlo più per sentire il gusto della sua fica,
e quando questo capita, mi pare evidente che avevo davanti una vera bisex,
anche il suo godere di lingua lo confermava, ma andiamo avanti.
Ricominciammo a scopare in maniera classica, lei sopra, le piaceva gustarsi il cazzo lentamente,
mentre quando cambiavamo posizione, si sentiva esclusa e voleva partecipare di più all’azione.
Con lei sopra, ideai un altro metodo per abituarla al cazzo e per portare avanti il mio progetto,
“farle provare grossi cazzi neri”.
Ho raccontato questa fase ne “il mio metodo per convertirla al nero”,
ma lo racconto in maniera diversa qui.

Lei stava sopra, e sapevo ormai che le piaceva essere impegnata,
allora le misi un dito in bocca, e con il cazzo in fica, succhiava avidamente come una troia navigata.
Allora le misi una mano da un lato, con un dito da succhiare, e dall’altro lato l’altra mano con un altro dito, che al momento non vedeva,
perché impegnata a succhiare l’altro.
La guardavo cavalcare e succhiarmi il dito come se fosse un cazzo, lavorandolo di lingua,
le dicevo “sei fantastica con due cazzi, uno in fica e uno in bocca, che brava che sei”
ha sempre adorato questo tipo di complimenti spinti.
Allora le dissi “guarda, dall’altra parte ce un altro cazzo”
Lei mollò il primo dito, si voltò e iniziò a succhiare l’altro.
Le dissi di non dimenticarsi dell’altro cazzo, che lo aveva lasciato da solo,
non sapeva che fare, allora le dissi di fargll una sega mentre succhiava l’altro,
e partì subito, pompa a uno e sega all’altro, con grande maestria.
Io mi godevo la scena, e con il mio cazzo in fica era un primo test verso una scopata a tre cazzi per lei.
Glielo dissi, che era perfetta per tre cazzi.
Non disse nulla, aveva la bocca occupata, ma porto un dito vicino all’altro, e li prese tutti e due in bocca,
come una vera pompa a due cazzi. Incredibile, ero stupito dalla velità con cui imparava.
Riportai le mani e dita alle due parti opposte della sua testa,
e le disse che quello che stava segando stava per sborrare,
lei si girò, continuo a segarlo, mentre metteva la sua bocca aperta sotto con la lingua di fuori, pronta a prendere la sborrata.
Dopo pochi attimi le dissi che anche l’altro stava per sborrare,
e di nuovo si girò e la stessa scena, nuova sborrata.
Allora le dissi che anche io stavo per sborrare, e che lei si prendeva la terza sborrata, ma questa in fica,
e allora inizio a cavalcarmi con foga per farmi venire.
Le sborrai dentro e le feci i complimenti, tre sborrate insieme.

Ripetemmo la scena, con le dita
Il giochino le piaceva, e molto,
stavolta con le due dita dai due lati, le dissi che quello a sinistra era bianco, e quello a destra era nero,
quale vuoi succhiare?
Non disse nulla e andò subito a destra, con doppia foga mi spompinò il dito…………
Era un messaggio chiaro, più che chiaro, ovvio.

Ripetemmo il gioco, ma stavolta tirai fuori i dildi che avevo,
mi ero stufato delle dita, volevo vederla con la bocca veramente piena.
Ne avevo diversi, neri, e solo uno bianco,
quello bianco lo presi più piccolo di quelli neri, volutamente.
Cosi’ quando li vide ai lati della sua testa, non poteva che ammirare quel grosso cazzo nero.
E infatti succhiò solo quello, il bianco lo segava e basta.
Allora la fermai, e posai il dildo bianco, e lo cambiai con un altro nero.

Sorrise, ora avevo due grossi cazzi neri con cui giocare, e il mio cazzo in fica la fece partire nuovamente,
partì di bocca con uno, sega all’altro, e poi cambio,
li alternava con un ottimo ritmo, non voleva lasciare nessuno da solo per troppo tempo.
Poi le chiesi di cavalcarmi e basta, di smettere di succhiare, e di fare solo le seghe ai cazzi neri, mentre faceva su e giù sul mio cazzo.
Visione spettacolare, godeva di fica, e menava due grossi cazzi neri con le mani.

Ora che era bella bagnata, le dissi che dovevamo vedere se quei cazzi neri le entravano nella fica,
si, volevo iniziare a vedere un cazzo nero nella sua fica,
ma il mio scopo era un altro, farmelo succhiare da lei, vedere se partiva.
Misi il dildo nero a terra, e la guidai sopra, piegò le gambe e lo facemmo entrare bene,
le facevo i complimenti, le dicevo quanto era bella con un cazzo nero dentro
e che era una vera troia.

Le entrò bene, e faceva su e giù, allora mi alzai e mentre cavalcava il dildo nero,
misi l’altro dildo nero sul letto e le dissi di non lasciarlo da solo mentre aspettava il suo turno nella sua fica,
lo prese in mano e iniziò a segarlo,
lo stava anche per prendere in bocca, ma la fermai e dissi di continuare a segarlo,
che in bocca poteva prendere il mio, cosi eravamo al numero magico, tre.
Succhiava alla grande, e alla vista della sua mano su un cazzo nero e della sua fica piena di un altro cazzo nero,
bhè, lo tirai fuori e le sborrai sulle tette.
Era la prima volta che lo facevo su di lei, e giustamente stavo aspettando il momento giusto,
rimase sbalordita, stravolta, ma le piacque molto, vedere un uomo che le gode sopra era il massimo dell’ammirazione che aveva mai ricevuto dal genere maschile.

Continuammo i nostri giochi con i dildi neri,
la bendai
misi un dildo nero con ventosa al muro, e lei lo prese a pecorina,
le misi gli altri due dildi neri nelle mani, e inizio a segarli,
intanto presi la macchina fotografica, e la fotografai cosi, piena di cazzi neri,
avevo rimosso il suono della macchina, per non farla distrarre,

feci anche un video.
Poi le misi il mio cazzo in bocca, continuando a fare foto.
Allungai le mani e le allargai le chiappe per far entrare bene quel cazzo nero.
Glielo dissi, che quel cazzo nero le stava proprio bene, che entrava proprio bene, che era della sua misura,
lei ormai diceva solo SI SI, a tutto
mi tolsi dalla sua bocca, e andai più vicino al suo culo,
le dissi che volevo vedere da vicino quel suo magnifico culo
“SI SI”
Le allargai le chiappe di nuovo e le dissi che era bellissima,
il dildo nero era pieno del suo bianco succo,
le chiesi se voleva provare un cazzo nero vero,
“SI SI”
Le dissi che mentre lo provava io l’avrei guardata e mi sarei fatto le seghe
“SI SI”
Per poi venirle di sopra
“SI SI”
Allora lo feci, mentre lei si infilava quel dildo nero in fica a pecorina,
l’ammiravo, mi segavo,
e alla fine le ho sborrato sulla schiena.
Sorrideva, rideva,
si sentiva una gran troia.

Fine prima parte
 
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