La mia ossessione per il sesso interrazziale è nata, o meglio si è manifestata, qualche anno fa quando lavoravo come operaio in una fabbrica. Con noi c'erano diversi colleghi di colore e alla fine del turno negli spogliatoi cercavo, senza farmi notare, una conferma alla voce che li vuole superdotati. Ma loro, per età, educazione e credo anche per motivi religiosi si comportavano con molto pudore evitando di mostrarsi nudi.
La mia occasione si presentò quando vennero assunti con contratto interinale due ragazzi senegalesi di circa 20 anni, Djibi e Ahmid che indifferenti alle critiche che venivano loro mosse dai loro stessi connazionali si spogliavano e senza indossare accappatoi o coprirsi con asciugamani attorno alla vita si muovevano per lo spogliatoio completamente nudi esibendo un fisico straordinario.
Favoriti oltre che da madre natura anche dalla giovane età: alti, magri, addominali scolpiti, gambe lunghe e muscolose glutei perfetti alti e sodi.
E ho avuto la conferma che cercavo. Entrambi avevano un cazzo che a riposo era più lungo del mio in erezione. Circoncisi e quindi con la grossa cappella ben in vista i peli di uno rasati, corti radi e ricciolini quelli dell'altro. Quando camminavano oscillavano liberamente e devo confessare che pur essendo eterosessuale ho sempre fatto in modo di trovarmi nelle docce quando sapevo che avrei avuto la possibilità di vederli. Erano bellissimi. Quando uscivano dalla doccia con la pelle nera che brillava di gocce d'acqua sembravano due dei.
La scena che più mi ha colpito successe dopo qualche settimana dal loro arrivo un mio collega bianco di circa 40 anni in evidente sovrappeso e con il pene già piccolo, come spesso accade agli obesi, e in parte sepolto dal grasso era nudo per andare a fare la doccia quando Djibi che ne era appena uscito gli si parò davanti, lo guardò e scoppiò a ridere.
Rise in faccia a quel padre di famiglia, umiliandolo, con tutta l'arroganza che solo la consapevolezza della propria superiorità può dare.
Nei giorni seguenti cercai di trovarmi nella stessa situazione del collega per essere io ad essere umiliato ma non ci riuscii.
Poi il loro contratto finì e loro svanirono ma la mia ossessione no e avrebbe trovato altre opportunità per uscire fuori.
La mia occasione si presentò quando vennero assunti con contratto interinale due ragazzi senegalesi di circa 20 anni, Djibi e Ahmid che indifferenti alle critiche che venivano loro mosse dai loro stessi connazionali si spogliavano e senza indossare accappatoi o coprirsi con asciugamani attorno alla vita si muovevano per lo spogliatoio completamente nudi esibendo un fisico straordinario.
Favoriti oltre che da madre natura anche dalla giovane età: alti, magri, addominali scolpiti, gambe lunghe e muscolose glutei perfetti alti e sodi.
E ho avuto la conferma che cercavo. Entrambi avevano un cazzo che a riposo era più lungo del mio in erezione. Circoncisi e quindi con la grossa cappella ben in vista i peli di uno rasati, corti radi e ricciolini quelli dell'altro. Quando camminavano oscillavano liberamente e devo confessare che pur essendo eterosessuale ho sempre fatto in modo di trovarmi nelle docce quando sapevo che avrei avuto la possibilità di vederli. Erano bellissimi. Quando uscivano dalla doccia con la pelle nera che brillava di gocce d'acqua sembravano due dei.
La scena che più mi ha colpito successe dopo qualche settimana dal loro arrivo un mio collega bianco di circa 40 anni in evidente sovrappeso e con il pene già piccolo, come spesso accade agli obesi, e in parte sepolto dal grasso era nudo per andare a fare la doccia quando Djibi che ne era appena uscito gli si parò davanti, lo guardò e scoppiò a ridere.
Rise in faccia a quel padre di famiglia, umiliandolo, con tutta l'arroganza che solo la consapevolezza della propria superiorità può dare.
Nei giorni seguenti cercai di trovarmi nella stessa situazione del collega per essere io ad essere umiliato ma non ci riuscii.
Poi il loro contratto finì e loro svanirono ma la mia ossessione no e avrebbe trovato altre opportunità per uscire fuori.
