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Come ho conosciuto il BBC (cap. 2)

EleQos77

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Arriva il sabato sera e si era organizzata una cena con la mia vecchia compagnia, così decisi di vestirmi un po' sexy come a volte mi piace fare. Trucco abbastanza leggero, smalto bordeaux a mani e piedi, camicetta bianca, gonna grigia a pieghe a altezza ginocchio, reggiseno e perizoma in pizzo bianchi, autoreggenti sottilissime color carne, di quelle che sembra che non ci sono ma ci sono e sandali bianchi con tacco fine. Mia mamma aveva preparato una torta per il compleanno del figlio di mio cugino e mi chiese di portargliela prima di uscire a cena. Arrivata a casa loro, non trovo nessuno. Così penso che erano nella depandance dove il vigneto dato che era tempo di vendemmia. Chiamo ma non risponde nessuno. Dopo un minuto faccio per andarmene ma si apre la porta e si presenta nuovamente quel ragazzo. A quel punto: panico! Sentii subito una vampata di calore al collo, una stretta allo stomaco e come dei formicolii alle ovaie. Mi dice che non c'era nessuno perchè erano andati fuori a cena per il compleanno del figlio. Io lo guardo in modo strano e gli chiedo perchè allora lui fosse lì e mi risponde che mio cugino lo aveva lasciato stabilirsi lì per un po'. La situazione per me era davvero imbarazzante perchè da un lato ero spaventata ma dall'altra mi sentivo davvero attratta da lui. Erano repulsione e attrazione contemporanee. Mi chiede se volevo entrare un momento, chiaramente per approfittare della situazione sperando in qualcosa, ma io gli rispondo gentilmente di no, che avevo un impegno per cena e che ero solo passata a lasciare la torta per il mio cuginetto. Anzi, gli chiedo se potevo lasciarla a lui dato che loro non c'erano. Lui ovviamente acconsente e come faccio per lasciargli la torta, lui mi afferra per un polso stringendomi facendomi male. Il suo sguardo da sorridente si fa serio, con un colpo secco mi trascina all'interno e con un calcio chiude violentemente la porta. Mi fissava dritta negli occhi sempre stringendomi forte il polso. Eravamo a pochi cm di l'uno davanti all'altra e il suo sguardo era diventato quasi cattivo, ma lo trovavo come ipnotico. Ero diventata rigida, impietrita. Mi sembrava di essere stata catapultata in un'altra dimensione, come se quella che stessi vivendo non fosse la realtà ma un universo parallelo. Volevo urlare, volevo scappare, ma non riuscivo a muovere un solo muscolo e non mi usciva nulla dalla bocca se non un respiro che si faceva sempre più affannato. Lui prende la torta con la mano che non stringeva il mio polso, la appoggia su un mobile lì affianco e poi si fionda su di me abbracciandomi forte. Mi sussurra all'orecchio che era rimasto colpito da me, che era da quando ci eravamo visti la volta scorsa che voleva scoparmi e che era sicuro che anche per me era così! Poi mi rifissa serio negli occhi e cerca di baciarmi ma io faccio resistenza cercando anche di liberarmi. Lui mi sorride, passa una mano dietro alla mia schiena e apre la porta dietro di me. Seriamente mi dice che non dovevo aver paura, che non mi avrebbe costretta a far niente contro la mia volontà e che se volevo andarmene ero liberissima di farlo. Che dovevo scegliere io cosa volevo fare.
 

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